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Intervista a Paola Di Martino


D - Chi è Paola Di Martino?


R - Prima di tutto: grazie mille per questa enorme opportunità. Mi chiamo Paola Di Martino, ho 26 anni e vivo in Sicilia. Nella vita di tutti i giorni studio scienze della formazione e nel tempo libero collaboro con un blog letterario e una testata giornalistica.


D - E chi vorrebbe essere?


R - In realtà il mio primo sogno è poter vivere di scrittura, ma come seconda opzione mi auguro di poter lavorare con i bambini dopo la mia laurea.


D - Il tuo percorso di scrittrice è variegato, come è stato approcciarsi con una casa editrice, come hai vissuto quegli attimi che tutti gli scrittori vivono, parliamo della fine del romanzo,

l’invio e infine l’attesa di una risposta positiva, il rapporto con l’editor…


R - Premessa: adoro il mio editor, adoro Pasquale che mi è stato accanto in ogni momento in modo veramente dolce e professionale. Scrivere un libro non è mai facile, soprattutto quando si racconta la propria esperienza personale. Resta ancora un po' è autobiografico, è stato molto forte per me finirlo. È stato come mettere un punto a una parentesi meravigliosa della mia vita e tanto significativa. Aspettare un esisto positivo è stato snervante ma ne è valsa la pena.


D - L’amore è un sentimento universale, molti tendono a sminuire questo elemento, eppure lo si può trattare in tanti modi diversi, come è stato il tuo approccio?


R - Non a caso l'ultimo romanzo, quello che sto ancora scrivendo, racconta dell'amore in tutte le sue sfaccettature, affrontando anche tematiche forti come l'omosessualità, che al giorno d'oggi ancora purtroppo è un tabù. L'amore è amore, qualsiasi esso sia, chiunque di noi ha la libertà di amare chi gli pare senza sentirsi in difetto. L'amore, ripeto, è semplicemente amore.


D - Molti scrittori hanno un metodo, un po’ per tutti si può parlare di ferrea disciplina oppure di abitudini consolidate dettate dalla professionalità, altre volte si tratta di semplici rituali scaramantici. Dan Brown, inizia con la preparazione fisica: comincia ogni giorno alle quattro del mattino, e per ogni ora di lavoro, scandita da una vecchia clessidra, si concede una pausa fatta di piegamenti, addominali e squat. Stephen King , inizia la giornata alle otto del mattino con vitamine e tè, seduto alla scrivania, ordinata a puntino. Haruki Murakami è un appassionato maratoneta, alterna la scrittura, di solito dalle quattro del mattino a mezzogiorno, alla corsa del pomeriggio, per andare quindi a letto alle nove di sera. Lewis Carroll o Ernest Hemingway preferivano scrivere in piedi. Quale è il tuo metodo di scrittura?


R - Vorrei poter avere una casa di fronte al mare e scrivere in veranda mentre ogni tanto ascolto il rumore del mare. Aimè ad oggi: scrivania, silenzio assoluto e il mio quadernetto personale. Senza il mio quadernetto mi sentirei persa, lì ho tutti gli appunti, le frasi, le idee ecc. per i miei libri.


D - Tutti gli scrittori sono anche grandi lettori, quali sono i tuoi scrittori di riferimento? E se dovessi consigliare tre libri, quali sarebbero?


R - Io leggo tanto, molto, amo Nicholas Sparks, Valentina D'urbano e Jane Austen. Se dovessi consigliare tre libri sarebbero sicuramente: I passi dell'amore di Sparks, Il rumore dei tuoi passi della D'urbano e Orgoglio e Pregiudizio della mitica Austen.


D - E ora? Cosa farà da grande Paola Di Martino?


R - Cosa farò? Mi auguro qualcosa che possa farmi alzare al mattino con il sorriso. Continuerò sicuramente a studiare e a scrivere, scrivere e ancora scrivere.



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